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L'apertura al REIKI secondo la scuola di Reiki Spazio Sacro di Bologna : origini e motivazioni anche scientifiche

Nell’apertura al Reiki della nostra Scuola, l’operatore diventa un CANALE pulito solo se la sua ANIMA è in grado di agire su corpo e spirito grazie alla coscienza, coscienza che rende consapevole il corpo dello spirito e lo spirito del corpo.

Ricordiamo che l’Anima è il ricordo dell’unione di corpo e spirito e che la coscienza è il ponte tra il corpo e lo spirito.

Ma la coscienza, secondo gli Egizi, abitava nel cuore e vedremo come il cuore e la “nostra centratura al cuore” sono fondamentali per “l’apertura al Reiki”.

Nel papiro di Ebers (1550 a.C.) si dice che il cuore parla ai vasi e alle membra del corpo. Il cuore pare “pensi”, cioè abbia una vera e propria memoria.

Il cuore per gli Egiziani, era la sede della coscienza che seguiva l'uomo nell'aldilà e la sede anche della memoria del comportamento del bene e del male compiuto in vita.

Sempre per gli Egiziani una della componenti spirituali dell’uomo è il “Ka” che esprimeva "l'essere, la persona, l'individualità", la forza vitale di ciascun individuo, destinata a restare col corpo e a custodirlo nella tomba.

Per avere la vita dopo la morte. il "Ka" aveva bisogno del corpo e per poterlo conservare gli Egizi ricorrevano alla tecnica della mummificazione.

Unendo le mani al cuore sovrapposte si conservava il “Ka”, mentre per far scorre la forza vitale le mani dovevano essere aperte e addirittura rivolte verso l’alto.

Il “Ka” infatti è rappresentato da due mani aperte e non chiuse. Ecco perché “l’apertura al Reiki” non può essere fatta con le mani sovrapposte sul cuore.

Bernard, a tal proposito, nel suo “La science occulte Egyptienne”, ci dice: “Le mani alzate mimano il passo magnetico; è attraverso le mani che si capta e si distribuisce il magnetismo umano”. (Bernard J.L., p 5).

Ma se è attraverso le mani che si capta e si distribuisce il magnetismo umano, nessun organo è migliore del cuore per stabilire una connessione con l’Energia Cosmica al momento “dell’apertura al Reiki”, visto che il cuore ha il campo elettrico e magnetico più potente del nostro organismo. Tuttavia le mani devono essere vicine come per abbracciare il cuore e non si devono sovrapporre così da poter mantenere la loro polarità.

Se le mani sono lasciate aperte verso l’alto, il “Ka” scorre si, ma in senso più spirituale, ovvero non si genera alcuna polarità, che è invece il principio necessario per la “guarigione fisica” di un corpo.

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D’altra parte, è noto anche nella medicina Ayurvedica, che un trattamento come un semplice massaggio, è più efficace se a farlo ad un uomo è una donna e viceversa, cosi’ viene a crearsi un differenziale energetico fra operatore e ricevente.

Maggiore è questo differenziale magnetico, maggiore sarà l’effetto e tale differenziale aumenterà in relazione alla polarità.

Tenendo la mani al cuore senza sovrapporle, l’operatore Reiki crea quel differenziale energetico necessario tra operatore e ricevente, senza che sia richiesta una polarità maschile o femminile tra di loro.

Tenendo le mani sul cuore, senza sovrapporle, quindi, la carica magnetica sarà molto più alta nell’operatore sia esso uomo o donna e a questo punto, all’Energia magnetica occorrerà solo una direzione che verrà evocata dall’intenzione.

L’intenzione di connessione al Divino, che viene attivata dal chakra frontale (sottochakra del sesto) e ricevuta dal cuore, fornisce all’Energia magnetica, divenuta ora Energia Universale, un compito, senza il quale l’energia tornerebbe a se stessa, quale ridondante.

Affidandosi all’Intenzione della Coscienza si diventa canali e semplicemente con un ringraziamento o un senso di gratitudine verso il Divino, l’Anima si riconnette allo spirito e nelle mani dell’operatore si genera un alto differenziale energetico con un appropriato potere di riequilibrio.

Si parla di inform-azione. L’informazione che ha origine dall’intenzione diventa perciò azione orientata alla cura.

Viene così generato un campo di Energia pulsante, utile sia all’operatore che al ricevente, e al quale siamo tutti connessi, poiche’ tra i corpi e l’universo non esiste dualità ma un unico CAMPO UNIFICATO.

(Emmanuel Celano e Carmen Cattani - Scuola di Reiki SPAZIO SACRO)

 

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